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A partire dal 24 gennaio 2024
Considerando le difficoltà di memoria e le piccole dimenticanze quotidiane con particolare preoccupazione, abbiamo pensato di organizzare un corso, che si svilupperà in dieci lezioni, per acquisire e fare proprie efficaci strategie di memoria, approfondendone l’utilizzo in modo da aiutarci nella vita quotidiana.
Anteas Volontariato Trieste ha voluto affrontare un problema che, di fatto, interessa tutti noi: quasi 2 miliardi di persone in tutto il mondo, infatti, vivono oggi senza acqua potabile sicura; altri 2,5 miliardi fanno quotidianamente i conti con la scarsità di risorse idriche; e secondo gli esperti delle Nazioni Unite, entro il 2030, il 50% della popolazione mondiale vivrà in zone a elevato stress idrico.
Il 28 luglio 2010 la Dichiarazione dell'Assemblea Generale dell'ONU sosteneva che “l’accesso all'acqua potabile è un diritto umano inalienabile e come tale va assolutamente tutelato”.
Grande successo ha ottenuto il corso dedicato all’antropologia dell’acqua e alla rappresentazione fotografica della “vita liquida” realizzato dall’Anteas Trieste.
Il corso, durato complessivamente 32 ore, tra lezioni teoriche e uscite in esterno, rientra nel percorso formativo on demand promosso dal CSV FVG ed è stato tenuto da Roberto Lionetti, fotografo e antropologo, e da alcuni altri docenti, fra cui uno storico locale.
Lo scopo di questo corso di fotografia ed antropologia dell'acqua, in cui si sono incrociate lezioni teoriche, riflessioni sociali e momenti di esperienza concreta era anche quello di contribuire a una maggiore consapevolezza delle implicazioni che l'acqua assume non solo sul piano estetico-paesaggistico, ma altresì storico e sociale.
Così, ad esempio, il dott. Sergio Dolce, biologo, già direttore del Museo di Storia Naturale, ha parlato dell'interessante e poco nota storia degli acquedotti a Trieste e dei problemi relativi all'approvvigionamento di acqua potabile nel corso della storia della città giuliana.
Roberto Lionetti ha illustrato il ruolo che l'acqua assume non solo nella vita quotidiana di tutti noi, ma nella politica internazionale e in molti recenti conflitti.
Oltre a una crescita della consapevolezza relativa al “problema acqua”, il corso era rivolto a chi possedeva macchine fotografiche reflex o compatte, ma anche a utilizzatori di cellulare o tablet e ha offerto a un pubblico molto eterogeneo la possibilità di migliorare sensibilmente la produzione delle proprie immagini, attraverso lo studio e la messa in pratica di settaggi, regole di composizione, tecniche di ripresa e impiego di accessori semplici e divertenti, come la palla di cristallo attraverso cui abbiamo fotografato paesaggi.
Le foto prodotte dai corsisti sono state tutte raccolte e selezionate e alla fine del corso sono state esposte nella propria sede scegliendo tra gli scatti migliori realizzati da ogni singolo partecipante.
Giovedì 22 febbraio 2018 è stato presentato a Trieste, presso la sede del Centro Servizi Volontariato in via Besenghi 16, il corso denominato “SocializzArte“: laboratorio gratuito rivolto a tutte quelle persone che, attraverso lezioni (poco) teoriche e (molto) pratiche e con l’uso di materiali e tecniche artistiche semplici, hanno imparato a migliorare le capacità di esprimersi e scoprire la propria vena artistica.
Si sono tenute dieci lezioni in cui, dopo essersi cimentati ad usare acquarelli, tempere, acrilici, olii e materiali vari, i partecipanti al corso hanno realizzato delle composizioni diverse.
Sotto la guida di Morgana e Fulvio si sono realizzati dei lavori di gruppo (vedi foto) con molto impegno da parte di tutti!
Un interessante percorso che ha permesso di:
Fornire
elementi su come si articola e funziona la comunicazione umana;
Approfondire le tematiche della
comunicazione verbale, non verbale e paraverbale;
Analizzare l’importanza della comunicazione
nella vita quotidiana, ponendo particolare attenzione sull’importanza della
comunicazione nei rapporti conflittuali;
Conoscere ed esplorare i segreti del
linguaggio non verbale e della parola.
Fornire elementi su come si
articola e funziona la comunicazione umana;
Approfondire le tematiche della comunicazione verbale, non
verbale e paraverbale;
Analizzare l’importanza della comunicazione nella vita quotidiana, ponendo particolare attenzione sull’importanza della comunicazione nei rapporti conflittuali;
Conoscere ed
esplorare i segreti del linguaggio non verbale e della parola.
L’obiettivo del progetto era quello di lavorare sull’implementazione dell’autostima, facendo osservare e conoscere sia gli ostacoli che impediscono di coltivarla, sia le qualità che consentono di mantenerla attiva.
Si trattava, quindi, di ricondizionare positivamente il pensiero, in modo di avere consapevolezza delle proprie potenzialità ed elevare la percezione di sé, al fine di aderire a nuovi progetti per dare orizzonti di senso al tempo della propria vita.
I destinatari del progetto erano tutti i cittadini di Trieste e dintorni e che potevano e volevano partecipare al nostro progetto per condividere con noi quest’idea che possiamo migliorare il nostro stile di vita
« Non mi ricordo » dicono in tanti
ed ecco il corso sul potenziamento della
memoria
Due gruppi di una quindicina di persone «non più giovanissime» ogni settimana si sono incontrate nella sede dell’Anteas Trieste Volontariato per seguire un corso che si prefiggeva di aiutarli a ricordare. Il percorso prevedeva esercizi alla portata di tutti per stimolare e soprattutto per capire come funziona la nostra memoria. Le tematiche trattate nei 10 incontri sono state in primo luogo capire il funzionamento della memoria e come la stessa cambia con l’avanzare dell’età, rilevare poi l’influenza delle emozioni e le motivazioni sulla capacità di ricordare e infine alcune tra le semplici strategie per ricordare e le loro applicazioni.
« Il primo obiettivo
che ci siamo posti è stato analizzare le strategia migliorative per ricordare
meglio » è quanto ci racconta la dott.ssa Sonia Persello, docente del corso,
« questo può avvenire anche attraverso il
confronto di ricordi dei partecipanti al gruppo, il potenziamento del benessere
di tutto il gruppo e del singolo individuo. Molti hanno denunciato di avere una
cattiva memoria e hanno confessato le loro paure in quanto collegano queste
carenze con l’insorgenza di eventuali malattie. La verifica finale ha
evidenziato tutte le potenzialità acquisite durante il corso in quanto il
riappropriarsi della propria memoria non è solo uno strumento per ricordare
cose pratiche ma anche un meccanismo per stare bene con i ricordi autobiografici
e nel relazionarsi con gli altri ».